Giusto al tempo dei lunghi conflitti, con i capoccioni del pianeta che vanno a caccia di terre rare e minacciano pure di prendersi a testate, quelle che nuocciono gravemente alla salute del pianeta, decidiamo di cercare un po' di pace in una terra addirittura unica, dove la sola deriva è quella dei continenti e le spaccature si fermano sulla crosta, cercando quella leggerezza rara delle polveri sottili, manna di ogni sci-munito. E allora, vada per l'Islanda, l'isola che ribolle cose buone e giuste per spaziare con la vista su praterie ghiacciate all'infinito e sbuffi di calore che li senti dalle viscere. Un matrimonio tra opposti che sposa calda-fredda e ribollite, permagelo e ghiaccio bollente. E così, dopo un'accoglienza primaverile a Reykjavik e una notte all'hotel Aurora che di boreale neanche l'ombra, ci adagiamo in un poker di Dacia chiodate in carovana per non schiodarci più se non ad Akourery, la nostra base per scaldare le pelli. Spalmati su 5 casette di legno a sbalzo sul fiordo di Blomsturvallavegur, realizzi che qui gli alberi son merce rara, l'hanno piantata di affannarsi e decidono di non mettere radici, lasciando vita più facile a zolloni di falasco e una distesa di brughiera tinta a terra d'Islanda bruciata, confidando solo in una generazione di rigenerati che però sanno di boschetti pettinati con il rastrello. Ad accoglierci, vicini d'eccezione, qualche foca a godersi il solito fresco di giornata e una pernice bianca sull'uscio di casa decisa di mandare a farsi benedire il mimetismo di tendenza nell'autunno-inverno, per una manciata di molliche ai cereali lasciata da chi ci ha preceduto nella ramazza di fine soggiorno. Poi, a spaziare su conoidi e declivi in una democrazia perfetta di cime, tutte con egual diritto di quota, ammantate di un candore in crescita, giorno dopo giorno, nevicata dopo nevicata, con gli umori al rialzo e i giorni ormai agli sgoccioli, trovando quella serenità di una pace di senso compiuto, proprio là dove ogni impronta umana è consapevole del passo effimero di un incedere nel tempo. P.S. Un grazie a tutti i fantastici compagni d'avventura, al compagno di branda Davide e alle super Guide Alpine Adriano e Stefano di Snowder, gran belle persone dentro e fuori dagli scarponi.
GiulioCiao Michela, questa volta ti disturbo per ringraziarti per la disponibilità e l'organizzazione di tutta la settimana!! Ci siamo trovati alla grande, sia con te come referente che con il gruppo e con Andrea (Guida Alpina) durante la settimana!! Speriamo di riuscire a partire di nuovo presto con voi!
DanielaCiao Michela. Vacanza finita ieri. Molto bella e tutti molto contenti. CHRISTIAN OTTIMA GUIDA E OTTIMA PERSONA. Feedback assolutamente positivo. Alla prossima!
PaoloCiao, sono arrivata a casa ora. È stato fantastico e Daniele è una Guida Alpina proprio in gamba. Tutto è andato al meglio. Grazie
BeatriceMetti una bellissima valle del Cuneese, la Valle Gesso, un bel innevamento primaverile, una guida alpina come Adriano Ferrero che conosce il territorio come le sue tasche e un gruppo di 5 amici con la passione dello sci alpinismo ma anche con tanta voglia di divertirsi assieme: ecco che hai gli ingredienti perfetti per una “Sghiada”! Quattro giorni di scialpinismo sulle montagne dietro casa, lontani da tutti i pensieri e gli stress (che in questo periodo sono parecchi), pensando solo a divertirsi sugli sci e a fare festa una volta rientrati in rifugio. La “sghiada” è tutto questo, e ovviamente agli ingredienti di cui sopra non può mancare un gestore di rifugio come Andrea Cismondi, gestore di Casa Savoia a Terme di Valdieri e del Rifugio Valasco, nel cuore della Valle Gesso, che ci ha fatto sentire come a casa e ci ha trattato come dei signori, in un rifugio alpino in pieno inverno. Abbiamo passato 4 giorni meravigliosi nella stupenda Valle Gesso, abbiamo fatto gite impegnative come la traversata al Punto Nodale o la salita alla Rocca La Paur, abbiamo sciato su una bellissima neve primaverile: ma la “sghiada” non è solo questo, non sono solo 4 fantastiche gite di scialpinismo, ma è tutto l’insieme, è un’esperienza da vivere a fondo di amicizia e immersione nella natura. Nessun scialpinista che si rispetti può perdersi l’esperienza delle “sghiade” con Adriano Ferrero!
Alessandro BoreaAdriano regala emozioni in sicurezza, questa è in estrema sintesi la mia esperienza con lui. Come sempre stupisce per le conoscenza dei luoghi, l’accurata ricerca di itinerari non convenzionali, alcune volte non banali, ma sempre coerenti con le persone che conduce in montagna. Eh sì, una sua caratteristica è quella di adattare le gite al passo, alle capacità tecniche e alle aspettative dei “clienti”.
Paolo Canavese"Una gita in montagna non è solo una semplice escursione ma un piccolo viaggio, c è l attesa, la preparazione, la scoperta di un posto nuovo o già conosciuto ma pur sempre nuovo (perché in montagna ogni gita è diversa anche se è sempre la stessa, cambino le condizioni, il meteo, la compagnia), la piacevole ansia dell imprevedibile e dell'inaspettato e la gioia quando si raggiunge la meta tanto più grande quanto più era grande la paura di non farcela La sghiada è tutte queste cose insieme e qualcosa di più, amplificata dal condividere momenti intensi con altre persone in una realtà che è vicina come distanza in km, sulle nostre alpi, ma lontanissima dalla quotidianità.. un'avventura a km zero che sa di esplorazione.. perché per esplorare non c è bisogno di andare lontano.. e poi cosa c'è di più bello che farsi cullare per qualche giorno da una discesa in sci sulla neve e dalla vista di una stellata a denti battenti fuori dalla porta di un rifugio?
Luigi Barile