La nostra Guida Cicloturistica Erik Rolando ti racconterà tutti i segreti per affrontare le curve nel modo migliore con la tua MTB. Prima di entrare nel merito rispolveriamo alcuni concetti base.
La centralità è il punto di partenza per qualsiasi lavoro o gesto tecnico. In caso di necessità puoi avanzare, arretrare, alzarsi, abbassarti e/o muoverti lateralmente per completare il movimento.
Se il punto di partenza è una corretta posizione centrale, piccoli spostamenti sono sufficienti a raggiungere il corretto bilanciamento dei pesi. Ricorda che sei a contatto con la bicicletta attraverso 4 punti di appoggio (mani e piedi).
Durante lo svolgimento dei gesti atletici sarai sempre in piedi e accentua il movimento in base alla difficoltà del gesto (es. curva più o meno complessa).
La posizione seduta si utilizza soltanto nella fase di pedalata o di scorrimento su fondo liscio. I percorsi che affrontiamo in bicicletta, soprattutto su sterrato, presentano diversi ostacoli (buchi, dossi, pietre e curve).
I gesti tecnici eseguiti correttamente permettono il superamento dei vari ostacoli o situazioni in sicurezza e divertendosi. Tra questi ostacoli troviamo quello maggiormente presente e di più difficile interpretazione: la curva.
In base alle condizioni al terreno e all’ambiente, può essere:
- semplice o piana;
- in appoggio;
- in contropendenza;
- in derapata;
Comporta per definizione 4 fasi fondamentali, nelle quali il bilanciamento dei pesi è più o meno accentuato.
La curva è eseguita correttamente quando il passaggio fra le fasi è armonioso e va impostata a monte rispetto alla traiettoria naturale del percorso (in gergo viene detto «anticipo della curva»).
Questo avviene perché permette di non accumulare ritardo fra le curve e di conseguenza avere traiettorie che ti costringerebbero a rallentare.
Quali sono queste 4 fasi?
Le elenchiamo di seguito:
- Anticipo: viene scelta la corretta traiettoria e regolata la velocità.

Fase 1 – Anticipo
- Inserimento: l’angolo della bicicletta cambia e viene incrementato il bilanciamento dei pesi verso l’esterno.

Fase 2 – Inserimento in curva
- Corda: è la fase centrale della curva, dove la compensazione dei pesi è massima con il carico verso l’esterno.

Fase 3 (inizio) – Aumento pressione sulle spalle dei copertoni

Fase 3 (parte di conduzione) – Massima pressione dei pesi
- Uscita: i pesi rientrano verso la posizione di partenza preparando il rilancio o la successiva curva. In una successione l’uscita coincide spesso con l’anticipo.

Fase 4 – Alleggerimento pressione e preparazione per uscita di curva
Partendo dal presupposto che la centralità è la base si deduce che il ciclista ha 4 punti di appoggio (la sella non viene considerato punto di appoggio perché sarebbe un vincolo nell’esecuzione di gesti tecnici dove ci deve essere la massima libertà di movimento e di interpretazione del percorso).
È importante che il baricentro cada “nell’area centrale di proiezione” per mantenere una posizione di equilibrio. Il fuoristrada estremizza il gesto tecnico e lo spostamento dei pesi nella ricerca dell’equilibrio perché generalmente il grip è inferiore.
Sguardo, spalle e bacino devono essere nella direzione della traiettoria di uscita al fine di permettere una corretta distribuzione dei pesi e agevolare la curva del mezzo,
Il gomito interno leggermente flesso permette garantisce la corretta esecuzione del gesto e va a “controbilanciare” in parte la pressione esercitata dal piede esterno che è basso col tallone verso il terreno.
Errori: Il braccio interno disteso causa inevitabilmente la rotazione delle spalle verso la direzione opposta a quella desiderata. Il ginocchio esterno aperto causa inevitabilmente la rotazione del bacino verso la direzione opposta a quella desiderata.
Oltre alle forze Centrifuga e Peso, nella dinamica della curva è necessario considerare anche le forze nel punto di contatto con il terreno. Maggiore sarà il grip (esempio bici da strada o gravel su asfalto integro e liscio), minore sarà l’impatto che dovrai avere nello spostamento delle forze. È il caso tipico di un ciclista su terreno asfaltato che riesce a percorrere una curva in posizione seduta. Questo accade perché la velocità di percorrenza non è elevata ed il grip sul terreno è sufficiente a mantenere una condizione di equilibrio.
La domanda da porsi è: a che velocità potrebbe essere percorsa la stessa curva, con le medesime condizioni, ma con un migliore bilanciamento dei pesi?
Se ti è piaciuto l’articolo, ti aspetto alla prossima newsletter. Ringrazio Davide Michelis per i preziosi contributi forniti.
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